Peggio di così, da casa della comunità senegalese a casa dello spaccio

C’era una volta una bella storia, a Roma, quartiere Pigneto. Era una casa abitata da cittadini e lavoratori senegalesi, per lo più artigiani. Era un punto di riferimento per tutti i migranti senegalesi. Ci passava gente da ogni parte di Roma e d’Italia. 
Questa casa è stata sotto attacco per anni (sfratto, ingiunzioni, sequestro preventivo) e alla fine nel febbraio del 2019 è stata sgomberata
A nulla sono valsi gli appelli del quartiere e delle comunità che lo abitano. Noi di Progetto Diritti abbiamo difeso gli ex abitanti della casa di via Fanfulla in ogni modo, con i nostri avvocati, e insieme alla comunità solidale del Pigneto. Non è servito niente: l’istituzione è restata sorda e la speculazione edilizia ha vinto, come spesso accade a Roma.
Oggi registriamo con sgomento, e nonostante le preoccupazioni del quartiere fossero state rese pubbliche, che quella stessa palazzina – oramai diventata un rudere – è diventata una «casa dello spaccio» e le forze dell’ordine sono dovute intervenire.
Ci permettiamo di fare notare, con grande dispiacere, che non ascoltare le comunità che abitano i quartieri è una pessima pratica spesso destinata a miseri fallimenti e che l’assenza di dialogo può generare mostri di ogni tipo.