fonte: immigrazioneoggi.it
Nella visita di Stato a Tunisi, il Presidente della Repubblica ha ricordato l’accordo dell’aprile 2011 sull’immigrazione come “punto di svolta” tra i due Paesi.
La cooperazione per regolare i flussi migratori non esclude, nel caso dell’immigrazione illegale, l’impegno prioritario da parte italiana per la salvezza delle vite umane.
È quanto ha assicurato ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso del colloquio con il presidente tunisino Moncef Marzouki, durante la visita di Stato a Tunisi.
Rispondendo alle istanze che gli sono giunte da Marzouki e dalle madri degli immigrati tunisini dispersi, il Capo del Quirinale ha dichiarato: “vogliamo esprimere la nostra profonda comprensione per il dramma di famiglie tunisine che hanno perduto i loro cari in quelli che dovevano essere viaggi della speranza e troppe volte sono diventati viaggi della morte”. Napolitano, durante il suo colloquio nella sede della presidenza tunisina, ha voluto incontrare le madri di immigrati morti o dispersi nel viaggio verso l’Italia e l’Europa. Marzouki ha ringraziato Napolitano per il gesto e si è detto certo che, pur nel rispetto dell’esigenza di una regolamentazione dell’immigrazione legale, “un galantuomo come lei saprà affrontare questo problema considerando anche il lato umanitario”. Il Capo dello Stato ha ribadito la posizione italiana: “Noi vogliamo che ci sia cooperazione attraverso i canali di una immigrazione legale e regolata, ma anche di fronte agli arrivi di immigrati illegali abbiamo sempre dato la priorità all’impegno per la salvezza delle vite umane e vogliamo dare il contributo nella massima misura possibile alle famiglie per ritrovare i congiunti dispersi”.
A proposito dell’immigrazione, Napolitano ha anche detto che quella proveniente dal Mediterraneo “ha arricchito il tessuto sociale e culturale” italiano. Con la Tunisia, ha poi ricordato, “da tempo cooperiamo efficacemente in materia di immigrazione clandestina, e abbiamo continuato a farlo anche in periodi obiettivamente difficili”. Per questo, secondo Napolitano “l’accordo bilaterale dell’aprile del 2011, raggiunto in un momento critico dei flussi clandestini, ha segnato un punto di svolta nell’emergenza che stavamo affrontando. Lo abbiamo molto apprezzato. Oggi, abbiamo ripreso contatti bilaterali approfonditi che ci permetteranno di raggiungere nuove intese di reciproca soddisfazione”.