Tragedia in mare, quaranta annegati Centro d’accoglienza in tilt, pronti alle tendopoli; www.repubblica.it; 15/03/2011

Sull’isola 2629 immigrati ma la struttura che li ospita scoppia e ora si parla di attrezzare delle tende. Un gruppo di nordafricani ha raccontato di avere visto ieri un’imbarcazione piena di maghrebini capovolgersi in mare aperto. E gli sbarchi non si fermano, gli ultimi, 106 persone, sono arrivate nel tardo pomeriggio. Ancora fermo al largo di Augusta, in provincia di Siracusa, il traghetto partito dalla Libia con a bordo oltre 1.800 maghrebini. Per Lombardo è “un’emergenza immensa”

LAMPEDUSA – Il tempo tiene e gli attraversamenti del Canale di Sicilia si moltiplicano mente si cerca di ricostruire la dinamica della tragedia nella quale ieri sono annegate quaranta persone. Lampedusa scoppia. Ora si parla di attrezzare delle tendopoli. Nonostante il ponte aereo per i trasferimenti, sono ancora 2.629 le persone presenti nel centro di accoglienza dell’isola, ma la struttura ha un limite di 800 posti ed è ormai al collasso. Ad aggravare la situazione il mancato arrivo della nave della Siremar da Porto Empedocle per il trasferimento via mare degli immigrati. 

Così è stato deciso di sospendere gli ingressi nella struttura e di alloggiare gli stranieri in altri edifici. Duecento persone vanno nei locali dell’Area marina protetta, messi a disposizione da Legambiente, ente gestore della riserva, mentre altri 200 sono ospitati dalla “Casa della fraternità” della parrocchia di Lampedusa.

Nella notte di lunedì la guardia di finanza, operando con quattro unità navali e un elicottero in volo notturno, ha compiuto sette interventi in mare soccorrendo in totale 595 migranti diretti a Lampedusa. Fra gli extracomunitari sei donne e sette minorenni. Sempre in nottata il pattugliatore della marina militare Spica è intervenuto per soccorrere gli immigrati che si trovavano su un barcone in difficoltà, 20 miglia a sud di Lampedusa. L’unità della marina ha preso a bordo le 129 persone che si trovavano sull’imbarcazione. Una piccola barca con 80 migranti a bordo è approdata nelle prime ore del mattino all’isola dei Conigli di Lampedusa. Tra loro anche due bambini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la croce rossa. L’isola dei Conigli è uno dei luoghi più suggestivi di Lampedusa ed è area protetta. 

Ma non tutti coloro che hanno intrapreso la traversata del Canale di Sicilia ce l’hanno fatta. Alcuni nordafricani appena giunti sull’isola hanno raccontato di avere visto una barca capovolgersi e quaranta persone annegare. “Sono morti, sono morti. Sono affondati davanti ai nostri occhi, inghiottiti dal mare agitato. Erano in 45, erano partiti insieme a noi la notte scorsa. Per un po’ abbiamo viaggiato quasi fianco a fianco, la nostra barca era più grande ed eravamo quasi cento. Poi, improvvisamente, quella si è capovolta. È stato un attimo, un’immagine che resterà per sempre nei nostri occhi. Sono finiti in mare, sono morti…”, questo il loro racconto.

“Molti non sapevano nuotare – ha aggiunto uno dei testimoni – e sono scomparsi quasi subito dalla nostra vista inghiottiti dalle onde. Quei pochi che ci riuscivano si sono avvicinati al nostro barcone. Stavano per affogare anche loro, poi, grazie a Dio, siamo riusciti a prenderli lanciando loro una cima. Li abbiamo tirati su e adesso sono qui con noi. Guarda, sono quelli la, quelli tutti bagnati. Tremano per il freddo. Gli altri sono tutti annegati, molti erano nostri amici e adesso non ci sono più…”.

E sempre in prossimità delle coste siciliane, ma al largo di Augusta, in provincia di Siracusa, si consuma un’altra odissea di migranti. E’ ancora fermo fuori dalla acque territoriali il traghetto partito dalla Libia con a bordo oltre 1.800 maghrebini. La nave era stata respinta in acque maltesi e si era diretta verso le coste italiane dove è stata fermata su ordine del Viminale. Ora è sorvegliata da una corvetta della Marina militare italiana

Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo parla di “immensa emergenza” e aggiunge: “Cosa fa il governo nazionale per aiutarci? Perchè non manda 10 navi da crociera per soccorrere questa gente che non può più stare nell’isola?”. 
 
Lunedì a Lampedusa avevano fatto un sopralluogo Marine Le Pen, leader dell’estrema destra francese, e l’europarlamentare leghista Mario Borghezio. “Invece di accoglierli a Lampedusa, l’Italia dovrebbe inviare le navi con acqua e alimenti e assistere i migranti in mare, evitando che sbarchino in terra”, così la Le Pen. 

Contro la visita della dirigente politica francese e di Borghezio a Lampedusa era stata organizzata una protesta con slogan e striscioni: “Siamo lontani dal modo di vedere le cose di Borghezio e Le Pen”. E anche “Il mondo è a colori, fatevene una ragione”. Questi le frasi in un volantino in cui i giovani di Lampedusa hanno spiegato le ragioni della manifestazione.

di FRANCESCO VIVIANO