Salerni: «Nel 2020 Progetto Diritti ha resistito, nonostante tutto».

«È stato un anno difficile e, come tutti, abbiamo dovuto affrontare la pandemia e tutto quello che ne è conseguito: i mesi di lockdown, le complicazioni pratiche nelle nostre attività quotidiane, le preoccupazioni di ordine sanitario. Ma ci siamo stati, sempre, nei territori e nelle aule di tribunale».

Arturo Salerni, avvocato di Progetto Diritti, considera l’anno che sta finendo, ovviamente, come un periodo molto complicato ma anche costellato di battaglie legali importanti.

«Abbiamo fatto di tutto per migliorare il provvedimento di sanatoria delle irregolarità del soggiorno dei cittadini stranieri – che abbiamo criticato sin dall’inizio in quanto estremamente selettivo – proprio in virtù delle gravi emergenze legate alla pandemia. Non siamo soddisfatti: la sanatoria doveva essere generalizzata ed estesa il più possibile. Così non è stato e ce ne rammarichiamo. Però abbiamo svolto una grande attività per permettere al maggior numero di persone possibile di utilizzare anche questo strumento».

Poi c’è la grande battaglia per la modifica dei Decreti Sicurezza salviniani: «Sui risultati raggiunti su  questo terreno diamo un giudizio positivo. Stiamo aspettando che il Senato si pronunci definitivamente sulle modifiche ai decreti sicurezza, ma siamo abbastanza soddisfatti del testo che è stato licenziato dalla Camera».

È stato un anno importante anche per i processi. C’è il procedimento a fianco di Open Arms in cui l’ex ministro dell’Interno Salvini (ancora lui) è accusato di sequestro di persona: «È importante sottolineare che questa di Open Arms non è una battaglia solamente per i migranti ma per tutti i cittadini, affinché nessuna autorità amministrativa o di polizia – e nello specifico nemmeno il Ministro dell’Interno – possa mai più permettersi di ledere il diritto alla libertà individuale di ciascuno».

«Per quanto riguarda le nostre attività sui territori, i nostri operatori e i nostri avvocati hanno continuato a operare nel Lazio e in Sicilia con i nostri sportelli. In particolare abbiamo intrapreso una lotta dura e difficile per la difesa  dei diritti dei braccianti agricoli sfruttati nell’Agro Pontino, e nel sud dell’Italia. In questo 2020 abbiamo anche difeso i familiari di Soumaila Sacko, bracciante e sindacalista ucciso in Calabria e siamo arrivati ad una importante sentenza di condanna dell’omicida da parte della Corte di Assise di Catanzaro».

È per il 2021?

«Per prima cosa, se la riforma dei decreti legge di Salvini andrà in porto, dovremo costruire punti di assistenza per tutti i cittadini stranieri oggi non regolari. Poi promettiamo battaglia contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli e anche qui intendiamo inaugurare punti di intervento sui territori colpiti».

In ultimo gli avvocati di Progetto Diritti continueranno a darsi da fare a fianco di Open Arms nel processo che si terrà a Palermo e che vede imputato l’ex Ministro dell’Interno, e qui Salerni chiude: «Ripeto: è una battaglia non solo per gli stranieri, ma per tutti i cittadini del nostro paese, per riaffermare la libertà di tutti contro ogni sopruso».