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Disastro climatico: l’appello di avvocati e avvocate a sostegno degli attivisti di Ultima Generazione
“Siamo avvocate ed avvocati da sempre impegnati nella difesa dei diritti di libertà e di manifestazione del pensiero. In questi campi, a fronte dell’emergere di nuove forme di contestazione da parte di nuovi movimenti, dai sindacati di base ai movimenti ambientalisti, le attività delle Procure hanno a volte assunto caratteri fortemente repressivi, con contestazioni di reati spropositate rispetto ai fatti realmente accaduti e con la costruzione talvolta di ‘indagini-teorema’. Perciò riteniamo significativo e importante mettere a disposizione la nostra professionalità nella difesa di attiviste ed attivisti che, di volta in volta, siano colpiti da queste azioni repressive.
Abbiamo recentemente appreso della decisione della Procura della Repubblica di Padova di contestare ad alcuni attivisti di Ultima Generazione non solo una serie di reati che essi avrebbero commesso nel protestare contro l’inerzia istituzionale di fronte al cambiamento climatico, ma addirittura il grave reato di associazione per delinquere come ‘promotori-organizzatori del movimento ambientalista Ultima Generazione’, organizzando la consumazione di reati come blocchi stradali, imbrattamenti, interruzioni di pubblico servizio, manifestazioni non comunicate.
Come avvocati, e quindi giuristi, non possiamo non notare come le legittime ragioni di queste proteste, tutte condotte con metodo non violento, non abbiano evidentemente avuto alcuno spazio, essendo il tutto ricondotto ad una ‘associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati’, come se si trattasse di una banda di rapinatori seriali.
Con le loro azioni di protesta, gli attivisti che oggi sono sotto indagine intendono mettere in luce che il disastro ambientale è ormai in corso e non c’è più altro tempo, o si agisce subito o la situazione diventerà irreversibile; sono mossi, in altre parole, dalla ferma volontà di costringere i pubblici poteri a fare quanto ancora possibile ed indispensabile per salvare la vita dell’umanità su questo pianeta.
Le azioni (non violente) che essi compiono, proprio per la loro finalità, sono però imposte dalla necessità di salvare non solo se stessi, ma l’umanità così come la conosciamo dal pericolo di un danno grave ed irreversibile, tale da portare alla fine della civiltà, non avendo altro modo per tentare tale ultima difesa, e con azioni certamente non sproporzionate rispetto al pericolo che tutti vorrebbero fosse scongiurato.
Le attiviste e gli attivisti di Ultima Generazione non si limitano ad agitare lo spettro del disastro climatico ed ecologico, ma avanzano proposte concrete per invertire questa deriva, quali la definitiva uscita dal fossile e massicci investimenti per fonti alternative di energia.
A fronte di ciò la Procura di Padova, dunque, ha deciso di non tenere in alcun conto le ragioni di quelle azioni, ma anzi tenta di colpire il movimento ecologista in quanto tale, definendo Ultima Generazione come una associazione per delinquere, accusa mossa all’evidente fine di delegittimare Ultima Generazione ed i suoi attivisti nonché di spoliticizzarne le iniziative.
Questo cambio di passo nell’attività repressiva ci chiama ad una decisione ferma, di metterci a disposizione per la difesa degli attivisti accusati, per spiegare anche davanti ai tribunali non solo le ragioni delle proteste ma la gravità della situazione rispetto al cambiamento climatico e le soluzioni per modificare la situazione; a sostenere come quelle condotte altro non siano che azioni determinate dallo stato di necessità in cui hanno agito attiviste ed attivisti.
Le azioni di Ultima Generazione sono inoltre un atto dovuto di difesa della legalità costituzionale, laddove l’art. 9 della Costituzione tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
Per questo, in quanto avvocate ed avvocati ci impegniamo a sostenere, nella società e nelle aule dei Tribunali, le ragioni di chi si batte per il futuro del pianeta, opponendoci al tentativo di criminalizzazione dei movimenti ecologisti”.
Prime sottoscrizioni:
Gilberto Pagani
Gianluca Vitale
Francesco Romeo
Simonetta Crisci
Arturo Salerni
Caterina Calia
Nicola Canestrini
Cesare Antetomaso
Ivonne Panfilo
Luigi Galloni
Tatiana Montella
Ludovica Formoso
Antonello Ciervo
Paola Bevere
Flavio Rossi Albertini
Isabella Cacciari
Veronica Dini
Filippo Paterniti
Luca Saltalamacchia
Roberto De Angelis
Leonardo De Luca
Daniela Torro
Leonardo Pompili
Per sottoscrivere: stop416ecoattivisti@gmail.com.
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Progetto Diritti al Forum mondiale dei diritti umani
Le nostre avvocate Silvia Calderoni ed Emma Persichetti, in rappresentanza di Progetto Diritti e di CILD, sono tornate pochi giorni fa da Buenos Aries, dove hanno preso parte al III Foro Mondiale per i Diritti Umani.
Sivlia Calderoni ed Emma Persichetti hanno tenuto i panel Justicia penal e Identidad e Procesos por jurisdicción universal presso la Casa por el Derecho a la Identidad de las Abuelas de Plaza de Mayo.
Il primo panel è stata l’occasione per approfondire alcune delle problematiche relative all’identificazione delle vittime nei procedimenti penali. In particolare, fanno sapere le avvocate “abbiamo affrontato la questione dei naufragi nel Mediterraneo e del recupero dei corpi e della loro identificazione, tenuto conto dei recenti sviluppi dell’attualità in Italia e in Europa. Abbiamo poi affrontatola questione curda e le analogie tra la lotta per la Verità e Giustizia portata avanti dai familiari dei desaparecidos in Argentina e la resistenza del popolo curdo al terrorismo di Stato turco”.
Il secondo panel è stato organizzato dall’Ufficio Legale del Ministero della Giustizia e ha riguardato i procedimenti penali in corso in Italia sui crimini contro l’umanità avvenuti durante le dittature in America Latina.
“Come Progetto Diritti e CILD ci siamo poi unite alla marcia del Dia della Memoria del 24 marzo a conclusione del Foro Mondiale. Infine- concludono le avvocate Calderoni e Persichetti- abbiamo avuto modo di visitare, a San Juan e Mendoza, i luoghi più rilevanti per il procedimento Malatto e di conoscere gli organismi e le autorità locali che si occupano di Diritti Umani”.
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Processo Condor, l’Argentina ha disposto gli domiciliari per diversi ex militari condannati in Italia
A seguito della sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 7 settembre 2021 nel ‘Processo Condor’, la Repubblica Italiana ha chiesto, nel 2022, l’estradizione in Cile di sei militari cileni.
Nell’ambito di questa procedura di cooperazione giudiziaria internazionale, martedì 3 marzo 2023 il ministro Angela Vivanco Martínez ha disposto gli arresti domiciliari del capitano Rafael Francisco Ahumada Valderrama, condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’italiano Juan Montiglio Murúa, arrestato l’11 settembre 1973 a La Moneda e assassinato da Ahumada due giorni dopo a Peldehue.
Il ministro Vivanco ha chiesto che la Polizia cilena garantisca anche gli arresti domiciliari dei militari in servizio nel ‘Tucapel’ Reiminto di Temuco, condannati per l’omicidio del sacerdote italiano Omar Venturelli, Manuel Vásquez Chahuán, Orlando Moreno Vásquez e Daniel Aguirre Blackberry.
Firmatari:
– Nila Heredia, ASOFAMD (Bolivia),
– Gaby Rivera Sanchez, AFDD (Cile)
– Jorge Ithurburu, 24 marzo Onlus (italia)
– Daioz Uriarte Araujo, CRISOL (Uruguay)
– Haydee Oberreuter e Javier Ossandón, CEIADH (Cile)
– Silvia Calderoni, Progetto Diritti (Italia)
– Emma Persichetti, CILD (Italia) – Sergio Bassoli, CGIL (Italia).
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Dal 20 al 24 marzo Progetto Diritti sarà al Forum mondiale dei Diritti umani
Le nostre avvocate Silvia Calderoni ed Emma Persichetti terranno il panel “Justicia e identidad”
Le avvocate di progetto Diritti Silvia Calderoni ed Emma Persichetti si recheranno a Buenos Aires per il Foro mondiale dei Diritti umani, organizzato dal Centro Internazionale per la promozione dei
Diritti Umani UNESCO e dal Minstero della Giustizia Argentino.Le avvocate Calderoni e Persichetti terranno un panel dal titolo “Justicia penal e idetidad”, nel quale avranno modo di parlare dei procedimenti penali in corso in Italia legati al Plan Condor delle dittature sudamericane.
Nel corso del panel si parlerà anche della questione delle morti nel Mediterraneo e dei problemi legati all’identificazione dei corpi, nonché del recente viaggio in Kurdistan compiuto da una delegazione europea, cui ha preso parte anche Progetto Diritti.
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Plan Condor, oggi la seconda udienza del processo Troccoli
Le testimonianze della giornata si soffermate sulla desaparecida Elena Quinteros
Si è tenuta oggi, nell’aula Bunker del carcere di Rebibbia, a Roma, la seconda udienza del Procedimento n. 11/22 C. Ass. contro Jorge Troccoli. Le testimonianze della giornata si sono concentrate sulla maestra desaparecida Elena Quinteros e sulla ricostruzione delle circostanze relative alla sua scomparsa, tortura ed uccisione.
Il primo testimone è stato l’ex deputato Luis Puig, militante del Partido por la Victoria del Pueblo uruguayano, all’interno del quale, durante la resistenza contro la dittatura, ha conosciuto la desaparecida. Egli ha descritto il carattere di Elena Quinteros, ricordandone la generosità e la responsabilità, che le hanno permesso di ricoprire un ruolo di vertice nel settore della propaganda del PVP.Nel pomeriggio, la Corte ha audito Mena Narducci ed Elba Rama, entrambe militanti nel PVP assieme ad Elena Quinteros. Mena Narducci, militante del partito mentre era studentessa in Uruguay, ha descritto la progressiva limitazione delle garanzie personali dei cittadini negli anni successivi al ’68 ad opera del Governo e culminate nel colpo di Stato del ’73, l’occupazione dell’Università della Repubblica da parte dei militari, le organizzazioni contro il regime organizzate dai militanti.
Elba Rama ha inoltre illustrato il suo lavoro come funzionaria giudiziaria, che le ha consentito l’accesso ai fascicoli dei detenuti politici condannati da tribunali militari negli anni della dittatura.
In questo processo, gli avvocati di Progetto Diritti Mario Angelelli e Arturo Salerni rappresentano alcuni dei familiari di José Potenza e l’avvocata di Progetto Diritti Silvia Calderoni rappresenta la Repubblica Argentina costituita parte civile.
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