L’Italia nega l’estradizione di Don Reverberi

Il ministro della Giustizia Nordio ha respinto la richiesta di estradizione in Argentina di Franco Reverberi, sacerdote della diocesi di Parma, accusato di crimini contro l’umanità per la sua partecipazione alle sessioni di tortura dei prigionieri durante il regime del generale Videla. Franco Reverberi, cittadino italiano e argentino, Cappellano militare a Mendoza durante la dittatura militare, dovrebbe essere processato dall’autorità giudiziaria di San Rafael anche per l’omicidio del ventenne attivista politico José Guillermo Berón.

Dopo l’inizio dei processi contro le figure pro-junta in Argentina nel 2011, Reverberi lasciò il paese e ritornò nella sua città natale vicino a Parma. Da allora, ha vissuto indisturbato in Italia, continuando a celebrare la messa fino a poco tempo fa.

La Corte di Appello di Bologna e la Corte di Cassazione hanno ritenuto la fondatezza delle argomentazioni poste a fondamento della richiesta di estradizione da parte dell’autorità giudiziaria argentina, accogliendo il ricorso proposto dall’avvocato della Repubblica Argentina, Arturo Salerni, componente del Direttivo di Progetto Diritti.

Il governo italiano, tuttavia, ha negato l’estradizione in contrasto con le decisioni giudiziarie. “Esiste comunque la possibilità che Reverberi possa essere processato in Italia per i terribili crimini di cui è accusato”, ha dichiarato l’avvocato Salerni.