Consiglio d Europa – I centri di accoglienza di Lampedusa non sono adatti al trattenimento di migranti.

da www.asgi.it del 05.10.2011

Secondo la sottocommissione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) i migranti, in particolare tunisini, vi sono praticamente detenuti, senza avere accesso a un giudice.

Il Comunicato stampa

I centri di accoglienza di Lampedusa non sono adatti al trattenimento di migranti irregolari, in particolare tunisini. Essi vi sono praticamente detenuti, senza avere accesso a un giudice, ha indicato la Sottocommissione ad hoc  sull’arrivo massiccio di migranti irregolari, richiedenti asilo e rifugiati sulle coste meridionali dell’Europa, nel rapporto sulla visita condotta a Lampedusa (*), declassificato in data odierna. “I centri di accoglienza dovrebbero rimanere tali, e non essere trasformati in centri di trattenimento”, ha dichiarato Christopher Chope (Regno Unito, GDE), Presidente della sottocommissione ad hoc e della Commissione Migrazioni, Rifugiati e Demografia dell’APCE.

In questo contesto, la sottocommissione ad hoc mostra preoccupazione per le tensioni accresciutesi in maniera esponenziale sull’isola: un incendio doloso verificatosi il 20 settembre nel principale centro di accoglienza, causando danni notevoli, ha infatti provocato un’impennata di violenza e portato le autorità italiane a dichiarare Lampedusa “porto non sicuro”. “Bisogna condannare fermamente questi atti di violenza, che non rendono giustizia agli sforzi compiuti dalla popolazione locale e dalla Guardia costiera italiana che, giorno dopo giorno, fanno tutto il possibile per prestare soccorso alle persone in pericolo in mare e offrire loro un rifugio temporaneo sull’isola”, hanno dichiarato i membri della sottocommissione ad hoc.

Il 2011 è stato segnato da numerose tragedie nel Mar Mediterraneo dove migliaia di persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee. A ragione della sua vicinanza con l’Africa settentrionale, Lampedusa è un territorio chiave per impedire nuove morti in mare. “Finché il porto di Lampedusa sarà considerato come un porto ‘non sicuro’, le traversate saranno più lunghe, più pericolose e le operazioni di salvataggio dei guardacoste saranno rallentate dalle maggiori distanze da percorrere partendo dalla Sicilia. Per salvare delle vite, è urgente che Lampedusa possa essere di nuovo in grado di accogliere gli arrivi”, ha commentato il Sig. Chope.

Nel suo rapporto, la sottocommissione ad hoc ha esortato le autorità italiane a intensificare quanto prima le capacità ricettive di Lampedusa e a garantire il rapido trasferimento dei nuovi arrivati in centri di accoglienza situati in altre parti d’Italia. Dovrebbero inoltre essere previste strutture di accoglienza adeguate per i minori non accompagnati, garantendo che questi ultimi non siano detenuti e che siano separati dagli adulti.

Lampedusa resta sempre in prima linea per quanto riguarda gli arrivi via mare di flussi migratori misti, provenienti in particolare dalla Libia e dalla Tunisia. Gli arrivi non sono diminuiti, e l’Italia e l’Europa devono essere pronte a far fronte ad afflussi potenzialmente ancora più massicci.