Più di un detenuto su due é in attesa di giudizio

Articolo tratto da: Il Sole 24 Ore

Carceri. Rapporto dell’associazione Antigone

L’Italia, si sa, è il Paese europeo con il maggior numero di detenuti in attesa di giudizio, che sono il 52,2% della popolazione carceraria. Tra loro, prevalgono gli stranieri (58,75%), nei confronti dei quali le manette scattano più facilmente rispetto agli italiani, perché spesso non hanno una casa (perciò niente arresti domiciliari) né avvocati grintosi e i magistrati temono che si rendano irreperibili. Nel 2008, sono entrati nelle patrie galere 43.099 stranieri, il 46% del totale degli «ingressi»; nel 2007 erano stati il 48 per cento. E tuttavia, da un anno all’altro, la loro presenza dietro le sbarre è aumentata, passando da 18.252 a 21.562.

Ma la contraddizione tra i due dati (ingressi in calo e presenze in aumento) è solo apparente: vengono arrestati con più disinvoltura e portati in carcere per pochi giorni, il tempo necessario per identificarli. Il turn-over di stranieri arrestati perché privi di documenti e poi rilasciati è continuo. E il cosiddetto effetto «porta girevole», un viavai tanto oneroso per l’amministrazione quanto inutile per la collettività e afflittivo per chi lo subisce. Ma tant’è. It carcere è – e sempre di più sarà – un fenomeno straniero: il 38% dei detenuti – 21.562 – non è di nazionalità italiana. Peraltro, 2482 stanno dentro solo per non aver ottemperato all’obbligo di espulsione previsto dalla Bossi-Fini. Gli altri devono rispondere di reati contro la persona (16,4°/o, contro il 15,5% degli italiani), della violazione della legge sulla droga (15,9%, contro il 12,4% degli italiani), di quella sulle armi (4,8%, contro il 18,4% degli italiani) e, nello 0,2% dei casi, di associazione mafiosa (contro il 3,9% degli italiani). La fotografia di questo pezzo di realtà carceraria emerge dal sesto Rapporto sulle carceri presentato ieri dall’Associazione Antigone (insieme alla prima relazione del difensore civico, Stefano Anastasia), dal titolo eloquente «Oltre il tollerabile» Eloquente perché i detenuti, in questa estate del 2009 (metà giugno), sono arrivati alla cifra record di 63.460, 2omila in più della capienza regolamentare (43 mila). Superata anche la soglia del cosiddetto «tollerabile» «Il massimo dell’intolleranza si esprime nei trattamento degli immigrati», ha detto il costituzionalista Luigi Ferrajoli, secondo cui «il provvedimento più scandaloso è il Ddl sicurezza, che contiene norme razziste,poiché considerano l’identità etnica come una colpa». Di certo, l’approvazione del Ddl sicurezza (che inasprisce le pene e moltiplica i reati introducendo anche quello di clandestinità che innesca un circolo vizioso di illegalità) renderà l’incremento inarrestabile. E il sovraffollamento cronico. «Bisogna impedire regressioni nella tutela dei diritti fondamentali con la motivazione della straordinarietà della situazione», ha ammonito ieri il presidente della Corte costituzionale Francesco Amirante, intervenuto alla presentazione del Rapporto. I diritti «che corrono i maggiori pericoli – ha aggiunto – sono quelli delle categorie più deboli e tra queste, e sotto questo profilo, quella dei carcèrati occupa un posto importante». Antigone, con il presidente Patrizio Gonnella, punta il dito contro tre leggi: Bossi-Fini, Fini Giovanardi ed ex Cirielli, chiedendone la revisione. Ma soprattutto chiede che il Governo dia un segnale politico per rivitalizzare le misure alternative alla detenzione, «oggi ai minimi storici». Il carcere si svuoterebbe di 20 mila detenuti, perché tanti sono i detenuti che hanno meno di tre anni da scontare. L’alternativa è la violazione costante dei diritti fondamentali: la Corte di Strasburgo, ha ricordato Mauro Palma, presidente onorario di Antigone, ha già condannato una volta l’Italia. «Una vergogna» di cui il nostro Paese sembra non avere coscienza. Donatella Stasio 63.460 È il numero record dei detenuti che oggi sono presenti nelle carceri italiane, ben 20 mila in più rispetto alla capienza regolamentare. Dal 1gennaio 2009 sono state imprigionate 5.500 persone 42.268 Il totale dei poliziotti penitenziari in organico, mentre le guardie che lavorano effettivamente per l’amministrazione carceraria — al netto di distacchi e assenze di vario tipo — sono 39.482 30.186 Sono i detenuti con sentenza passata in giudicato. Rispetto al numero totale, la maggioranza delle persone in carcere (pari al 52,2%) è in custodia cautelare, quindi in attesa di una condanna definitiva