KCK: Il ritiro comincerà l’8 Maggio

Il Presidente del Consiglio Esecutivo dell’Unione delle Comunità Kurde (KCK) Murat Karayılan ha tenuto una conferenza stampa sul ritiro dei guerriglieri kurdi oltre i confini turchi.La conferenza stampa, a cui hanno partecipato anche il membro del Consiglio Esecutivo del KCK Zeki Şengali ed il membro del Consiglio Esecutivo del Kongra-Gel Hacer Zagros, è stata seguita da numerosi giornalisti di tutto il mondo.

 

Karayılan ha comiciato la sua dichiarazione esprimendo il suo apprezzamento sulla scelta di inserire Abdullah Öcalan nella lista annuale delle cento persone più influenti del mondo della rivista Time ed ha esteso i suoi ringraziamenti al leader del Sinn Fein Gerry Adams che aveva redatto per la rivista il profilo del leader kurdo. Karayılan ha affermato che il ritiro comincerà l’8 Maggio, sottolineando che esso verrà cessato nel caso vengano effettuate operazioni od attacchi da parte dell’esercito turco. Ha rimarcato inoltre che saranno organizzate quattro conferenze nell’ambito del processo attualmente in corso per la ricerca di una soluzione pacifica e democratica della questione kurda: si terranno in Kurdistan Settentrionale, in Turchia, in Europa e ad Hewler.

Riferendosi all’appello lanciato il 21 Marzo a Diyarbakır dal leader kurdo, Karayılan ha dichiarato che, in questo rallentamento, Öcalan ha invitato tutti i popoli oppressi, i rappresentanti di tutte le classi e culture, le donne e le fedi religiose a costruire una nuova Turchia ed un nuovo Medio Oriente in base al sistema di cosiddetta modernità democratica.

“Öcalan ha aperto la strada alla sostituzione delle armi con la politica democratica: ha invitato al ritiro delle forze di guerriglia oltre i confini turchi nella sua lettera inviata al KCK il 14 Aprile. Assumendo questo appello come istruzione, il nostro movimento ha deciso di soddisfare quest’invito senza alcune esitazione, oltre a mantenere la posizione di cessate il fuoco, annunciato il 23 Marzo. Portare a compimento questo passo storico che permetterà una soluzione della questione kurda, condurrà la pace in Turchia ed aprirà la strada per quella in Medio Oriente non è solo il nostro obiettivo finale, ma anche quello di chiunque sia dalla parte della pace, della fratellanza, della democrazia e della libertà”, ha dichiarato Karayılan, indicando i seguenti punti principali da seguire per evitare l’interruzione del processo: 

1-Le nostre forze di guerriglia effettueranno il ritiro utilizzando gli stessi percorsi che hanno utilizzato in precedenza, in modo totalmente organizzato e disciplinato ed evitando gli scontri.

2-Il ritiro avverrà l’8 Maggio 2013 in base alla preparazione in corso da parte delle nostre forze. Il ritiro, pianificato per avvenire gradualmente, terminerà nel più breve tempo possibile. 

3-In seguito al ritiro, le nostre forze si baseranno nel Kurdistan Meridionale (Iraq). Ci aspettiamo che le relative potenze, in particolare il Governo del Kurdistan Federale, dimostrino comprensione in merito alla presenza ufficiale delle forze di guerriglia.

4- Le forze dell’esercito turco devono mostrare la stessa sensibilità e serietà durante il ritiro, che cesserà in caso avvenga qualsiasi tipo di attacco, operazione o bombardamento, a cui i guerriglieri risponderanno in base alla necessaria difesa.

5- Le forze dello Stato turco dovrebbero anche evitare atteggiamenti provocatori ed opportunisti che possano condurre a qualsiasi attività militare o scontro in Kurdistan. Oltre a questo, potrebbe essere assicurato un progresso salutare e compiuto nel processo prestando attenzione ai punti che abbiamo evidenziato nelle lettere che abbiamo inviato ad Öcalan e che sono noti anche allo Stato.

6- Anche il monitoraggio del processo da parte di delegazioni indipendenti e l’individuazione dei punti sbagliati da entrambe le parti contribuiranno all’avanzamento del processo.

“Il processo di soluzione democratica comprende tre fasi: la prima include il procedimento, già in corso, del cessate il fuoco e del ritiro dei guerriglieri. La seconda fase comprende le misure che saranno intraprese da parte dello Stato e del Governo per assicurare una soluzione definitiva della questione kurda. Alcune delle mosse da effettuare in questa fase saranno la democratizzazione della Turchia tramite riforme, come parte di una soluzione costituzionale che creerà le circostanze necessarie per quella della questione kurda. Un’ulteriore misura dovrebbe essere quella di disattivare tutti i sistemi che sono al servizio della guerra nel paese, come quello delle guardie di villaggio e le squadre per le operazioni speciali e creare un clima che sia in accordo con la prospettiva della società civile. La terza fase, il processo di normalizzazione, include la pace definitiva, la conciliazione sociale, l’uguaglianza e le libertà. Il disarmo dei guerriglieri verrà messo in programma in seguito alla realizzazione dell’intero processo, che sarà testimone della liberazione di tutti, incluso il leader Öcalan. Il KCK non effettuerà nessuna modifica alla sua politica in merito al Medio Oriente in seguito al ritiro. Invito tutti gli stati e le potenze democratiche nella regione del Medio Oriente a sostenere questo storico passo intrapreso ed esorto tutte le potenze internazionali, in particolare gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Russia, a dimostrare il loro sostegno ad una soluzione della questione kurda”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Esecutivo del KCK.

Karayılan ha inoltre invitato tutte le formazioni dalla parte della pace, dell’uguaglianza, della giustizia e della libertà a sostenere questo processo organizzando una “Conferenza per la Pace e la Democrazia”, con l’obiettivo di costruire insieme un futuro democratico. Ha anche esortato tutti i partiti politici e le ONG di tutte le quattro zone del Kurdistan ad organizzare una “Conferenza per l’Unità, la Solidarietà e la Pace” ad Hewler per formare una piattaforma nazionale per la solidarietà e la pace. 

Karayılan ha continuato invitando tutte le forze patriottiche in Kurdistan Settentrionale a organizzare una “Conferenza per la Soluzione Democratica, l’Unità e la Solidarietà in Kurdistan Settentrionale” ad Amed. Il popolo kurdo in Europa dovrebbe organizzare una “Conferenza per la Democrazia Popolare, l’Unità e la Pace per contribuire al processo.

“Öcalan ha fatto il necessario per adempiere alle sue responsabilità in questo processo storico.  Adesso è il turno dello Stato turco e del Governo fare una mossa per una soluzione definitiva della questione kurda. Il popolo kurdo dovrebbe rafforzare la sua organizzazione e migliorare il processo di soluzione democratica facendo affidamento sulla sua stessa forza per avere successo”.  

Karayılan ha concluso la sua dichiarazione estendendo i suoi ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito al processo lottando e difendendo la democrazia, l’uguaglianza, la fratellanza e la pace.

 

(25 aprile 2013)